NEPAL La rinascita parte dal turismo

Inserito da Giorgio Gatta venerdì 22 luglio 2016

di Frency Motta

Il Nepal è un piccolo Paese stretto fra due colossi, Cina e India. É attraversato dalle più alte montagne del mondo che fanno di questo luogo un piccolo scrigno che permette di liberare la mente e appagare gli occhi. Nonostante ciò il Nepal è una delle nazioni più povere del mondo e questa condizione è peggiorata con il terremoto dello scorso anno, che ha causato più di ottomila vittime.

VISITARE IL PAESE PER AIUTARE LA RICOSTRUZIONE

L’evidente cicatrice provocata da questo drammatico evento, di cui ancora si sente l’eco, non ha scalfito però i volti sorridenti dei nepalesi, che accolgono calorosamente i visitatori facendoli sentire ospiti graditi. Il turismo è la maggiore risorsa a disposizione di questo Paese, e i Nepalesi lo sanno bene. É per questo che uno dei modi per sostenere le popolazioni locali è visitare il Paese. Le tre città imperiali, Kathmandu, Patan e Bhaktapur – i centri più ricchi di storia di tutto il Paese - hanno subìto dei danni, è innegabile e la macchina della ricostruzione non è ancora partita come dovrebbe.

A KATHMANDU

Kathmandu è la capitale e anche la città più trafficata e inquinata del Nepal. Il suo centro storico è patrimonio dell'Unesco dal 1979. Qui il terremoto ha lasciato i segni più evidenti sul patrimonio culturale, su quello umano ne ha lasciati di devastanti nei villaggi più poveri a diversi chilometri dalla capitale, dove si tenta gradualmente di far tornare acqua corrente ed energia elettrica. Da vedere i templi di Durbar square, la piazza centrale, dove non bisogna mancare una visita al Tempio di Taleju e al Palazzo Reale.  Altra tappa obbligata, a 5 km dal centro, è Boudhanath con il più grande e importante stupa del Nepal, il maggiore monumento tibetano fuori dal Tibet: visto dal cielo sembra un gigantesco mandala - il simbolo spirituale e rituale che rappresenta l'universo nel buddismo tibetano. Kathmandu va vissuta con calma passeggiando per le sue strade polverose, oppure a bordo di un risciò, aspettando con pazienza che la Dea Bambina, la Kumari, si avvicini al balcone per un breve saluto e ancora perdersi nei negozi di pietre semipreziose o respirare l’aria di tempi passati lungo la vicina Freak Street.

TRA MONTI E VILLAGGI

Non solo storia e montagne maestose. Oltre alla valle di Kathmandu, a circa 4 ore di autobus - lungo l’unica strada (a tratti sterrata) che attraversa il Paese -  vale la pena scoprire i rilievi più dolci godendo della bella vista che si può ammirare dalla cittadina di Bandipur. Qui il tempo scorre lento, lo si prova passeggiando per le vie del piccolo centro abitato, circondati da bambini che chiedono un po’ di cioccolato e donne sull’uscio di casa intente a ricamare borsette, oppure curiosando nelle piccole botteghe dove si possono acquistare sciarpe in lana. La mia guida Raji, prima della partenza, mi ha consigliato di portare del materiale scolastico da distribuire nelle scuole, perché i bambini, nella loro polverosa – ma dignitosissima - divisa,  hanno bisogno di continuare a studiare, per dare un futuro a questo Paese. Io ho lasciato tutti i miei abiti e circa 5 chili di materiale scolastico, ho portato a casa il ricordo di aver per un attimo strappato un momento di felicità a questo Paese.


20/07/2016


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