I GAL della Romagna uniti per fare conoscere gli Ecomusei/1

Inserito da Giorgio Gatta martedì 02 aprile 2024
Ho visitato l'impianto idrovoro di Saiarino dell'Ecomuseo delle Valli di Argenta e ne sono rimasto veramente colpito.

Sapere che i nostri nonni nel 1923 avevano pensato a un grande sistema di bonifica di destra Reno che garantisce sicurezza idraulica ai territori della bassa pianura bolognese, è qualcosa che ti fa riscoprire la bellezza dell'umanità su questa terra.

Ti fa pensare che malgrado le guerre che infestano il mondo e una politica asservita all'economia, forse nell'animo dell'uomo c'è sempre un angolo di bellezza da coltivare e un servizio al bene di tutti.

Perchè il progetto malgrado la sua imponenza e la grande sfida a cui erano sottoposti gli ingegneri di quel tempo e le maestranze, ha asservito un territorio immenso in maniera encomiabile senza tralasciare null'altro che il massimo beneficio possibile per la terra e le sue popolazioni.

L’Impianto Idrovoro di Saiarino in stile liberty, oltre ad essere di una bellezza straordinaria, ti trasmette il saper fare delle vecchie generazioni, che con i mezzi di all'ora, hanno ottenuto il massimo possibile, di cui beneficiamo ancora oggi.

Nella sala pompe, si trovano le sei pompe in ghisa che sollevano le acque del canale Lorgana portando le acque dei territori più bassi della pianura nel canale emissario ad una quota più alta che, a sua volta, le porta in Reno o nelle casse di espansione.

Si rimane esterefatti dalle strumentazioni in questa sala che conferiscono all’ambiente fascino ed eleganza in perfetta sintonia con l’imponenza e la magnificenza delle macchine.

Sono infatti ancora presenti strumenti e macchinari ormai in disuso e un limnigrafo che misura ancora oggi il livello delle acque a monte e a valle dell’impianto attraverso un sistema di carrucole e galleggianti.

La bonifica riguarda i territori compresi tra i fiumi Reno e Sillaro, e prevede una immensa rete di canali distinti in acque alte e basse con idrovore e casse di espansione.

Grazie al GAL DELTA 2000 che insieme a GAL Valli Marecchia e Conca e al GAL L'Altra Romagna mi hanno fatto scoprire questo territorio, nell'ambito del Progetto di cooperazione Transnazionale per gli Ecomusei – Leader 2014-2020, denominato ECHOES.

Giorgio Gatta

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