Il dopo Festival di Bologna

Inserito da Giorgio Gatta giovedì 08 giugno 2017

IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori, il primo e unico festival dedicato al turismo responsabile, ha appena concluso la sua tappa bolognese (19-28 maggio).


L’apertura della sua 9a edizione nella città delle due torri, è stata un grande successo e nei prossimi giorni fino al 22 ottobre, è atteso anche a Ferrara, Padova, Ravenna, Rimini, Trentino, Reggio Emilia, Parma, Rovigo e Monferrato: mostre, incontri, convegni, eventi in piazza, concorsi, camminate fluviali, itinerari in bicicletta, trekking, laboratori e animazione per grandi e piccini, geo esplorazioni, degustazioni, presentazioni di libri, proiezioni di film e molto altro ancora, con l’intento di diffondere una nuova idea di turismo, più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.


Nell’anno Internazionale del Turismo sostenibile indetto dall’ONU, che ha visto a Bologna la nascita della Destinazione Turistica Metropolitana e con essa l’inizio di un nuovo cammino volto alla valorizzazione del patrimonio naturale, storico-artistico e antropologico del territorio, il turismo sostenibile e responsabile è stato il tema principale del festival, affrontato e discusso in più confronti e tavole rotonde, durante i quali molti sono stati gli spunti proposti, le idee di sviluppo strategico da perseguire ed anche le ipotesi lanciate di gemellaggio fra festival di regioni diverse.


Nel primo convegno di apertura di IT.A.CÀ, avuto luogo il 19 maggio alla presenza di molte autorità istituzionali, in una sala Stabat Mater – Biblioteca Archiginnasio gremita di gente, si è parlato di destinazione e strategie innovative per uno sviluppo sostenibile dei territori. Molti gli interventi, le testimonianze e i diversi i punti di vista, ma unica la volontà di procedere verso una direzione nuova: unire le forze e le idee per una comunione di contenuti che lascia da parte le appartenenze politiche e dà senso e continuità ai nuovi progetti in divenire.

Bologna si propone come il volano di uno sviluppo diffuso sul territorio, dove il turismo diventa opportunità per l’occupazione, un nuovo rapporto tra la natura e l’uomo, attraverso la promo- commercializzazione di itinerari e servizi d’accoglienza compatibili con l’ambiente e la diversità culturale” ha dichiarato Matteo Lepore, Assessore all’Economia e Turismo del Comune di Bologna, intervenuto all’incontro.

E proprio la riflessione sul turismo e le sue strategie di sviluppo, è stata la protagonista del convegno pomeridiano, dove alla presenza di Patrik Romano, direttore di Bologna Welcome e di molti altri esponenti del settore, un lessico comune ha fatto da volano ai tanti argomenti trattati: no al turismo fine a se stesso, sì ad uno sviluppo più autentico del territorio. Un territorio dalle mille potenzialità di crescita e sbocco professionale, un paese di risorse e opportunità da cogliere.


Facendo un bilancio di questa 9a edizione, il festival ha certamente fatto emergere molti soggetti presenti nella Città Metropolitana di Bologna, li ha ascoltati e stimolati a collaborare in un dialogo mirato alla co- progettazione.


Tra gli asset di sviluppo strategico che IT.A.CÀ ha promosso in questa tappa bolognese, abbiamo incontrato la mobilità sostenibile, grazie alla collaborazione con Dynamo e Salvaiciclisti Bologna, la rigenerazione urbana, attraverso un dialogo costante con Kilowatt, la promozione della cultura e della creatività, in collaborazione con Kinodromo.


E ancora l’accessibilità, grazie al lavoro di realtà come l’Istituto Cavazza o La Girobussola, l’integrazione sociale, con progetti sviluppati dall’Albergo il Pallone o Next Generation e la valorizzazione dell’area metropolitana, frutto della collaborazione con varie realtà dell’Appennino e della pianura bolognese.


Oltre alla fitta partecipazione ai convegni, la tappa bolognese della manifestazione ha registrato quest’anno migliaia di visitatori, accorsi dall’Italia e dall’estero per partecipare ai tanti eventi in programma: più di cento, se consideriamo anche i moltissimi itinerari a piedi e a pedali, dentro e fuori porta, ai quali hanno preso parte moltissimi turisti e cittadini della Regione Emilia Romagna.


Destinazione Bologna, ma anche Casalecchio, Val di Zena, Val di Sambro, San Lazzaro di Savena, Castello di Serravalle, Zola Predosa, Montepastore di Monte San Pietro, Grizzana Morandi, Valasamoggia, Budrio, Granaglione, Pianoro e Imola. Uno zaino, una bici o un comodo paio di scarpe, per scoprire percorsi che andavano dalle due torri, all’appennino, passando per pianure e valli, con l’uso di mezzi liberi e rispettosi dell’ambiente.


Apprezzatissimo e molto seguito il weekend 20-21 maggio alle Serre dei Giardini Margherita, spazio cittadino recuperato e reso luogo di aggregazione e produzione culturale, dove la parola d’ordine è stata Home sharing e turismo sostenibile. In altre parole, una nuova filosofia di scambio e condivisione che predilige il risparmio ed un nuovo modello economico, sul quale verte da qualche tempo un’accesa discussione fra gli enti coinvolti.


In primis Airbnb, una fra le community di Home sharing più famose nel mondo, insieme ad altre realtà in crescita come Local Pal, scambiocasa.com, Abitando s’impara, Revealth, chiamate al confronto, ognuna con le sue specificità.


Vari momenti di scambio sul tema dell’impatto dell’home sharing sull’economia turistica, attraverso un dialogo orizzontale – a volte anche serrato – ed un’analisi propositiva e mai impositiva sull’argomento. Non sono mancati gli approfondimenti pratici al tema, grazie ai workshop gratuiti su costi, affitti in regola, marketing e comunicazione, rivolti a chi intende avviare la propria attività di home sharing. Singolare e molto gradito il progetto BOLOGNA, 6° casa!, che ha visto un divertente e interessante itinerario fra alcune case ospitali di Bologna, ognuna con caratteristiche singolari.


Nella stessa cornice, IT.A.CÀ in collaborazione con Ecobnb, ha premiato i tre finalisti del contest “Adotta un turista”: primo premio ad Antonio Venza per il progetto Ivana Manferdelli.


Fra gli altri argomenti affrontati nei dieci giorni del festival, anche il tema delle diversità, delle migrazioni e dell’(in)ospitalità in un’Europa che accoglie tra frontiere, limiti e diritti. Identità di luoghi e persone, attraverso le apprezzatissime ed emozionanti mostre fotografiche, intervallate da momenti musicali, proiezioni e spettacoli di teatro sulla disabilità.

 

Proprio a questo tema, è stato dedicato l’ultimo fine settimana di IT.A.CÀ (27 – 28 maggio): HANDYAMO SI PARTE! con molti eventi organizzati che hanno dato risalto all’uguaglianza e alle opportunità anche per le persone con bisogni speciali, affinché possano usufruire di servizi autonomi come trasporti e itinerari accessibili.


Per un intero weekend, la Velostazione Dynamo ha presentato e reso fruibile il punto noleggio ausili per la mobilità urbana di persone con disabilità: ricarica batterie e elettriche e servizio di manutenzione meccanica per carrozzine, realizzato con il patrocinio del Comune di Bologna. In un’ottica inclusiva, gli ausili classificata Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese; seconda con a Parma un filo ci unisce e per finire Veronica Falcone con Sotto le stelle di città.


Sono stati messi a disposizione e a integrazione del tradizionale servizio di noleggio biciclette, per dare a tutti la possibilità di vivere la propria città con occhi diversi e possibilmente con poche barriere.


Domenica 28 maggio, la rassegna Dynamo ha riunito un pubblico numeroso di visitatori al seminario Il turismo accessibile a Bologna”, durante il quale ci si è soffermati su vari interrogativi importanti: come vivono i cittadini la loro città? Quali limiti e disagi incontrano muovendosi per Bologna?


La migliore risposta a queste domande la si è potuta vivere con la singolare skarrozzata delle ore 12.00: un momento importante in cui è stata data l’opportunità a tutti di provare la disabilità: handbike da pedalare con le mani, motorini a traino per le carrozzine, scoter elettrici, biciclette per il trasporto dei disabili. Perché non si può parlare di sostenibilità e responsabilità se non si allinea ad essi, il concetto di accessibilità che può e dev’essere uno dei capisaldi del viaggiare responsabile.


A conclusione di un festival ricco di contenuti e spunti di riflessione, la Velostazione di Bologna si è inoltre trasformata in polo culturale con presentazione di libri, spettacoli, mostra accessibile nei tunnel antiaerei di Dynamo e le note poetiche di Carlo Maver.


IT.A.CÀ – Migranti e viaggiatori, non è ancora finito e vi aspetta fino al 22 ottobre nelle tappe di Ferrara, Padova, Ravenna, Rimini, Trentino, Reggio Emilia, Parma, Rovigo e Monferrato.


Il programma dettagliato delle altre città è sul nostro sito www.festivalitaca.net.



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IVANA CELANO cell. +39 349 06 44 923
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