E’ una Karenjy la papamobile in Madagascar!

Inserito da Giorgio Gatta sabato 07 settembre 2019

E’ una Karenjy la papamobile in Madagascar! Chi si è domandato che razza di vettura fosse quella usata da Francesco, appena arrivato ad Antananarivo, trova qua la soluzione: è una Mazana II della Karenjy, la prima vettura costruita in Africa, già 30 anni fa, e ancora oggi è l'unica auto 4x4 prodotta in Africa, a Fianarantsoa, in una dimensione di impresa sociale e sostenibile, quella de LE RELAIS.


Relais Madagascar ha un approccio innovativo e vuole essere un'alternativa allo "sviluppo dei paesi del sud". Non è una ONG ma tanto meno un'azienda convenzionale, è un risultato straordinario della declinazione della miara-miasa (cooperazione) e della firaisan-kina (solidarietà) malgasce, di casa soprattutto tra l’etnia Betsileo degli Altopiani.


E’ una cooperativa sociale, gestita con orgoglio, felicità e partecipazione, con valori e senso del bene comune molto sentiti dai tanti giovani che ci lavorano; non è un’impresa normale, lo capisci quando puoi aggirarti tranquillamente tra i banchi di assemblaggio dei pezzi (uno a uno!), di montaggio dei motori (Peugeot Citroen) o tra i computer della progettazione e puoi fare domande tranquillamente, cui i giovani rispondono con gioia, con calma e con orgoglio.


L’ obiettivo principale de Le Relais è quello di sviluppare attività socio-economiche per creare posti di lavoro sostenibili per le persone in grande povertà e lottare insieme contro la disoccupazione, così problematica in #Madagascar, ma senza assistenzialismo.


Relais Madagascar è solo il terzo dei Relais africani, ce ne sono altre due di reti, in Burkina Faso e in Senegal, con produzioni tessili di falegnameria, tinture, recupero di friperie, miele, ortaggi, e occupano tutti e tre insieme, con condizioni salariali dignitose, oltre 800 persone, provenienti dai ceti sociali più poveri.


Relais Madagascar, oltre alla officina automobilistica, ha sviluppato invece un centro di smistamento dell’usato, un laboratorio tessile, un progetto di sostegno agricolo e risicoltura, due complessi alberghieri ecoturistici e la gestione dei rifiuti di Fianarantsoa.


Chi ha avuto una Karenjy in passato sa bene quanti problemi e scomodità possa avere una vettura come quella, costruita in modo artigianale da giovani volenterosi.


Ma è impagabile, quando, girando per le strade, i Malgasci, orgogliosi di questo loro piccolo miracolo, vedendo un “bianco” alla guida, ti salutano con un sorriso enorme, con il pollice ok, con una battuta festosa o con un applauso addirittura.


E allora senti che, anche se non ostenti anche tu una costosa e comodissima vettura giapponese o tedesca come tante altre organizzazioni, sei dalla parte giusta, sei dalla loro parte, dalla parte di una scommessa africana che è stata vinta con una vera solidarietà.

 

Marco Sassi

Presidente dell'Associazione Volontari Italiani per il Madagascar


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