Il Festival di IT.A.CÀ torna nel 2021: "Diritto di respirare"

Inserito da Giorgio Gatta lunedì 21 dicembre 2020

“Diritto di respirare” come punto di partenza per costruire un mondo più in sintonia con la natura e i suoi ritmi, oltre che come superamento e negazione della malattia. Il pensiero va subito al Covid-19 di cui proprio la “fame d’aria” è uno dei più terribili sintomi, ma anche, volendo allargare lo spettro dei significati, a quel “I can’t breathe” ripetuto da George Floyd prima di essere ucciso da un agente di polizia. È proprio questo diritto il titolo dell’edizione 2021 di IT.A.CÀ, festival del turismo responsabile che giunge alla tredicesima edizione, promosso da Associazione YODA, COSPE Onlus e NEXUS Emilia Romagna.

 

«Puntiamo maggiormente a fare del turismo il volano di sviluppo delle aree interne, che offrono quel benessere ormai compromesso nei centri urbani, impegnandoci a realizzare un programma capace di coniugare il diritto di respirare dei visitatori con la qualità della vita degli abitanti» afferma Pierluigi Musarò, direttore di IT.A.CÀ.

L’ispirazione dal filosofo Achille Mbembe

Ed è proprio “Diritto di respirare” il tema portante di quella che nel 2021 sarà la XIII edizione del festival: un pensiero che trae ispirazione da Achille Mbembe, filosofo camerunense considerato uno dei più importanti teorici del post-colonialismo. IT.A.CÀ già in questi giorni sta accogliendo le numerose richieste di nuove realtà del nostro Paese, a riprova di un interesse verso le tematiche del festival che cresce sempre di più.


Territori e regioni che intendono proporre percorsi, itinerari, piccoli eventi nel rispetto della natura e dell’ambiente. E nel pieno rispetto del respiro: il tema 2021 è una riflessione sul respiro non solo come bisogno, ma come diritto. Un fluire lento e fondamentale, una presenza e un ascolto di ciò che c’è intorno e dentro di noi. Il respiro che manca dal corpo malato, il respiro che non c’è nella natura quando la si inquina. Diritto di respirare è la risposta della rete del festival all’emergenza in atto: per ricordare a tutti che esistere non è avere o possedere, ma significa semplicemente respirare. Ed è un diritto fondamentale della Terra, degli esseri che la abitano, delle nostre esistenze.

Un cambio di paradigma per una nuova economia

«La pandemia ci ha messo di fronte alla cruda realtà dei fatti, ovvero che l’attuale sistema economico non è più sostenibile: è giunta l’ora di fare veramente un cambio di paradigma per rimettere al centro delle nostre vite l’ambiente in cui viviamo e la cura delle comunità» dichiara Sonia Bregoli, co-fondatrice del festival.


L’azione della rete del festival su nuovi modelli di viaggio continua da sempre e, in un anno segnato dalla pandemia, ora più che mai l’intero settore del turismo deve fare i conti con la necessità di ridisegnare il proprio futuro verso scelte sostenibili e più attente alle comunità e ai territori.


Il festival è promosso da: Associazione YODA, COSPE Onlus, NEXUS Emilia Romagna. Con il fondamentale contributo delle 21 tappe: Trieste – Gorizia, Brescia e le sue Valli, Monferrato, Anfiteatro Morenico – Ivrea, Pavia e Oltrepò pavese, Trentino, Padova e dintorni, Tra la Brenta e la Piave, Levante Ligure, Piana di Lucca, Reggio Emilia, Ravenna, Bologna, Parco Nazionale Monti Sibillini, Valnerina, Acerra – Campania Felix, Napoli, Monti Dauni, Taranto, Salento, Palermo.


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