Gabicce Monte, un mondo da scoprire

Inserito da Giorgio Gatta giovedì 28 luglio 2022
Faccio un'escursione a piedi da Gabicce Mare a Gabicce Monte e dopo vari tagli fra i sentieri, tra il traffico delle automobili, arrivo in una zona piena di locali turistici.

Mi immetto per una stradina che va alle pendici del borgo e già mi appare tutto un altro mondo.

Mentre appena pochi metri più sotto la gente si accalca per andare nei locali, qui di turisti neanche l'ombra!

Una grande vetrina con la porta aperta lascia intravvedere un bar dove il tempo si è fermato agli anni '60 del '900.

Entro, rimanendo sulla soglia e mi trovo di fronte un uomo che intuisco che possa essere il barista, che guarda la televisione. Dopo avermi dato un'occhiata molto seria, quasi corrucciata, fa appena un cenno al mio saluto e poi continua a guardare la televisione.

Facendo due passi dentro vedo dal mio lato un signore che sta facendo un solitario...

È il circolo dei pescatori del paese.

Sembrano abituati alle persone che si affacciano sulla porta e poi se ne vanno e quindi per loro è normale routine.

E infatti esco subito senza che loro facciano una piega.

Girando per questo paese deserto - a parte chi ci vive - io lo trovo bellissimo: pur essendo piccolino ci sono cartelli dappertutto che danno significati ai luoghi attraverso delle narrazioni di leggende e miti di quella terra.

Pur nel sole battente mi fermo a leggerli e una storia mi colpisce particolarmente e mi emoziona: una storia d'amore fra il tardo medioevo e il rinascimento.

Dopo avere girato tutto il borgo vedo un motociclista che si affaccia al circolo dei pescatori: stessa scena, guarda dentro e se ne esce.

Mi preparo psicologicamente ad entrare di nuovo in quello che sembra più un saloon dei spaghetti western (avete presente!) che un bar del terzo millennio.

"Eccomi qui di nuovo!" - esordisco.

Il barista dalla faccia seria a questo punto mi fa un gran sorriso.

E io dico:

"Oh finalmente un bel sorriso!!!"

Gli chiedo poi se posso fargli una foto e lui si mette in posa così com'è e così come l'avevo trovato prima.

Guardando le foto appese del paese di una volta mi faccio spiegare cosa sono e com'era il paese.

La marineria in questo borgo non è da moltissimo tempo che c'è perché è sempre stato un paese agricolo...

Dopo uno scambio anche sulle attività del circolo lo lascio di buon grado, salutando tutti.

Perché sì c'è sempre l'uomo del solitario.

E l'uomo del solitario fa sempre il suo solitario...

Perché in questi borghi il tempo non ha il senso che gli diamo noi.

Il tempo nei borghi è qualcosa di intangibile, che non puoi misurare.

Ci si prende il tempo anche per non fare niente: in realtà è come riapproppriarsi del proprio tempo.

È poesia, sono narrazioni e storie che a volte sfociano in leggende da non sapere più se sono poi capitate per davvero o sono frutto dell'immaginazione di qualcuno...

Questi sono i Borghi della Romagna e questi sono i Borghi d'Italia!

Stay tuned!

Giorgio Gatta

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