Il vino, il turismo e la comunità nelle Langhe

Inserito da Giorgio Gatta giovedì 15 settembre 2022
Spalanco la portafinestra della mia camera e mi affaccio al bellissimo paesaggio delle Langhe.

Subito si introduce un'ape che ronza un po', guarda e poi se ne va...

Vado presto a fare colazione anche se il convegno di Food & Wine Tourism Forum inizia alle 10, ma alle mie abitudini non rinuncio e come si dice: il mattino ha l'oro in bocca!

Costringo infatti Amabile Durelli, proprietaria insieme a suo marito che le da una mano, a servirmi la colazione mezz'ora prima dell'ora canonica...

Ma si sa: un/a bravo/a albergatore/trice si sa adattare alle esigenze dei clienti!

Sono solo io e lei e ne approfitto per una bella e lunga chiacchierata...

Improvvisamente entra di nuovo l'ape nel bellissimo salotto/refettorio nella ex chiesetta completamente rifatta da loro.

L'ape gira e rigira nella stanza e sembra non volersene andare mettendo un po' in imbarazzo Amabile, anche se non so se sia per la mia impertubabilità, impegnato ad ascoltare lei, oppure perché quell'ape insiste a volere rimanere.

Mentre l'ape poi se ne va via, ci tiene a precisare che è il periodo delle api e che ce ne sono tante per via di una scelta radicale degli agricoltori di non utilizzare i pesticidi.

La loro scelta non è solo etica, ma è apparsa fin da subito conveniente dal punto di vista economico: l'imprenditore agricolo spende di più ma coltiva viti che danno un vino migliore e si migliora pure il paesaggio.

Avevo letto la sintesi di una ricerca sulle Langhe "fra vino, turismo e comunità" della Ciset di cui Valeria Minghetti l'ha spiegata oltretutto al convegno - che dice esattamente quanto riporta Amabile.

Il proliferare delle api sono indice di un territorio sano dove l'uomo è in perfetta sintonia con l'ambiente: non lo altera per un mero calcolo economico, ma lo cura come se fosse un parente stretto (Madre Terra) o un amico confidenziale.

La bellissima stanza curata esteticamente in tutti i particolari di Cascina Baresane ti da l'impronta di come intendono il lavoro gli imprenditori turistici delle langhe.

È il paesaggio il biglietto da visita delle Langhe e i suoi abitanti ne sono estremamente orgogliosi da esserne perfino gelosi.

È questa la metafora dell'unico affaccio verso l'esterno di una camera che non può essere che verso un paesaggio meraviglioso.

Gli imprenditori, sia enoturistici che le aziende vinicole, fanno di tutto per risaltare questo aspetto quando accolgono i turisti del vino e del paesaggio.

Ho visto una sala degustazioni di un'azienda agricola, enorme, bellissima e ben curata anche nel rapporto con i clienti.

Tante sono le stanze per accogliere non più di 6 o 7 persone per stanza (per un migliore interscambio con i clienti) con tutte le vetrate che danno sul paesaggio delle colline di vitigni.

E addirittura è inglobata una capsula, visitabile da tutti, assolutamente trasparente, che dovrebbe simboleggiare un acino - protesa nel vuoto del paesaggio - in un'azienda abbarbicata su una collina come fosse un antico castello.

Oltre alla vista, poi tendi l'orecchio nel silenzio di queste colline...

Sentirai ovunque il suono di sottofondo dei piccoli nastri trasportatori, come una sinfonia unica che determina anche questa l'identità del territorio.

Sono le nocciole che vengono messe in piccoli silos...

Quindi se vi trovate da queste parti e pensate di pagare di più rispetto altre località famose, gli abitanti vi potrebbero dire:

"È il paesaggio 'bellezza' che paghi! Dove lo trovi un paesaggio più bello di questo!"

E quando vai in un Patrimonio mondiale UNESCO - I Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato - cosa vuoi più dalla vita!!!

Giorgio Gatta

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